San Maurizio
Patrono delle truppe Alpine
Risale all’anno 1938, la proposta del Comando del 10° Reggimento Alpini, oggi Segreteria dell’Associazione Nazionale Alpini, di nominare un Protettore del Corpo.
Fra tutti, il Santo che raccolse il maggior consenso fu San Maurizio, soldato alpino di una Legione romana alpina, martire, intrepido e valoroso combattente per la Patria e strenuo difensore di Cristo.
La designazione definitiva cade per il Santo martire, condottiero della Legione Tebea, la cui vita di soldato sulle Alpi, la cui fedeltà alla patria e alla Fede lo segnalavano come il Santo più vicino allo spirito alpino.
San Maurizio è stato costituito nel 2 luglio 1941 da Papa Pio XII “Patrono degli Alpini“.
Si racconta che San Maurizio era “primicerius” (comandante) di una Legione tebana composta da cristiani e fatta venire dall’Africa da Massimiano Erculeo, collega di Diocleziano, per reprimere una rivolta dei Bagaudi, popolo celtico sollevatosi nelle
Gallie.
L’Esercito di spedizione fu posto al comando di Massimiano.
Nella marcia contro il popolo celtico, Massimiano pose gli accampamenti ad Octodurum (l’attuale Martigny), ed ordinò al suo Esercito di offrire dei sacrifici agli Dei.
Ma la Legione tebana condotta da Maurizio, fedele al suo Dio, rifiutò il sacrificio e si ritirò nella zona di Agaunum (oggi Saint Maurice, in Svizzera).
A causa della disobbedienza a Roma, del rifiuto ad assistere ai sacrifici pagani e alla conseguente persecuzione dei cristiani, tutta la legione, concorde con il proprio comandante, subì il martirio.
Per gli Alpini è un Santo Patrono nel quale si riconoscono, perché anch’essi, come i legionari tebani, hanno un reclutamento regionale, e un alto spirito di Corpo, una disciplina fondata sulla stima e sull’ascendente personale dei superiori che li accosta al loro Patrono San Maurizio.